Il viaggio ad Amsterdam mi ha lasciato una consapevolezza diversa del corpo, pronto a ricevere molteplici impulsi e segnali per farli propri trasformandoli in un flusso di energia in continuo riciclo, assorbendo inoltre tutte le informazioni convergenti e non come una spugna, cercando di non farsi sfuggire neanche un dettaglio ma senza stress. Mi ha lasciato anche un senso di responsabilità maggiore della mia persona, in sala e all’esterno.
