Maud de la Purification, nata nel 1983 in Francia, dopo essersi formata alla Scuola Nazionale di Marseille e al Conservatorio Nazionale di Tolosa, ha lavorato con il Ballet National de Marseille e con il Ballet du Capitole di Tolosa.
Tra il 2006 e il 2009 ha collaborato con il Nederlands Dans Theater II in Olanda, con il Sidra Bell in New York e con Hiroaki Umeda in Berlino.
Inizia la sua collaborazione con la Compagnia Zappalà Danza nel 2011 come danzatrice, partecipando da allora a tutte le produzioni della compagnia fino ad oggi.
Di recente ha partecipato al progetto Three Times Rebel di Marina Mascarell, produzione del 2017.
È assistente di Roberto Zappalà e docente del linguaggio MoDem della Compagnia Zappalà Danza.
Negli ultimi anni ha iniziato un proprio percorso coreografico, tra le creazioni realizzate, Siamo per la CZD2 – giovane collettivo della compagnia zappalà danza.
Workshop Linguaggio MoDem di Roberto Zappalà
MoDem è il linguaggio che la Compagnia Zappalà Danza e il coreografo Roberto Zappalà hanno elaborato e codificato negli ultimi anni.
Il workshop sul linguaggio MoDem, ha come spunto di lavoro i tre testi redatto dallo stesso coreografo Corpo devoto, Corpo etico e Corpo istintivo, ora raccolti in un unico testo OMNIA CORPORA nel quale Roberto Zappalà esplicita considerazioni e riflessioni in relazione al suo approccio alla coreografia. Il testo raccoglie note e analisi, riguardanti il processo costruttivo del lavoro creativo del coreografo.
La sezione più fisica del laboratorio tenuto da Maud de la Purification consiste nel potenziare il fisico e la mente attraverso un lavoro muscolare intenso e potente. Il linguaggio MoDem è basato su dei semplici criteri, legati a flussi, ad armonie, che il corpo quotidianamente esercita attraverso una metodologia che tende anche a favorire la contaminazione fra gli esponenti del gruppo di lavoro.
Le giunture, le varie sezioni del corpo sono selezionate e elaborate con un lavoro che ha il compito di manifestare tutte le infinite possibilità di escursione che gli arti possiedono al loro interno e verso l’esterno e che possono essere esplorate, inventate e moltiplicate di giorno in giorno.
L’animalità del corpo è un elemento essenziale nel lavoro di Zappalà, come l’istinto, in cui si identifica un’apparente imperfezione, istinto e imperfezione, entrambi valori aggiunti del movimento nel vocabolario del coreografo.